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domenica 5 luglio 2009

Carriera verticale o carriera orizzontale?

Se fino a poco tempo fare “fare carriera” equivaleva a salire i gradini professionali della scala gerarchica della propria famiglia professionale (ad eccezione delle carriere top per le quali era previsto sempre si sviluppassero esperienze nelle funzioni organizzative strategiche) oggi lo è sempre meno. Ristrutturazioni, acquisti e fusioni unite a strutture organizzative sempre più piatte e all’esigenza di essere sempre più reattivi e in ascolto del “nuovo” ha fatto sì che i profili professionali possano (e in alcuni casi debbano) svilupparsi trasversalmente. Si parla in questi casi di carriere orizzontali contrapponendole a quella verticali (come esemplificato dalle tabelle riportate).
A titolo esemplificativo, una venditrice di un’azienda di medio-grandi dimensioni che fino a qualche anno fa aveva di fronte a sé una sola strada: crescere e diventare Venditrice esperta, per poi Account manager e quindi Responsabile vendite, oggi invece potrebbe trovarsi di fronte a due possibilità diverse che le permetterebbero comunque di mettere a frutto le competenze sviluppate e cioè operare nella stessa funzione e quindi nelle Vendite, ma ricoprendo ruoli diversi oppure cambiare area su posizioni quali l’analista di marketing o il team leader nel customer care oppure allargando lo spettro delle sue conoscenze ultima.
E’ evidente che il passaggio è più facile se si passa da funzione a funzione limitrofa, mentre sarà più arduo passare a una funzione organizzativamente più lontana e con la quale non si hanno legami di vicinato. In questo caso infatti le aree di scopertura fra quanto si sa e quanto si dovrebbe sapere molto probabilmente saranno più ampie e forse si tratterebbe anche il caso di investire in modo massiccio in un intervento di formazione. Quando quindi si pensa al proprio progetto professionale oggi quindi non si ha una unica strada già segnata ma ipotesi diverse da valutare rispetto alle proprie inclinazioni, alle opportunità, al mercato e alle competenze già sviluppate. Una cosa però deve essere chiara: se ci si propone sul mercato nella stra maggioranza di casi ci sentiremo rivolgere una proposta coerente all’esperienza già sviluppata, se vogliamo cambiare mestiere dobbiamo prestare molta attenzione oltre che al progetto (e quindi valutare se coerente con le nostre conoscenze/competenze) anche al messaggio da inviare e quindi al cv, alla lettera di accompagnamento e a come gestire il colloquio di selezione.

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